
L'arrivo di un figlio è sicuramente motivo di gioia, ma per alcune mamme può essere un po' difficile continuare a lavorare e prendersi cura del proprio bambino.
Ecco perché il governo federale ha un programma di assistenza alla maternità o di indennità di maternità, che è un beneficio corrisposto alle madri o ai padri che hanno bisogno di assentarsi dal lavoro a causa di situazioni che comportano la nascita di un figlio.
Quando il programma fu lanciato nel 1991, il piano iniziale prevedeva che fosse il datore di lavoro a pagare questo stipendio ai lavoratori, tuttavia l'Organizzazione Internazionale del Lavoro stabilì che in realtà fosse il sistema di previdenza sociale a effettuare questo pagamento.
Immagine: Google
Il congedo di maternità è un periodo di tempo lontano dal lavoro concesso alle madri nelle fasi finali della gravidanza e qualche tempo dopo la nascita del bambino.
Questi lavoratori hanno diritto a 120 giorni di congedo retribuito, 28 giorni prima della nascita del bambino e 91 giorni dopo la nascita.
Nel caso di aziende private, la licenza può comunque essere estesa previo accordo con l'azienda o qualora sussistano gravi problemi di salute per la madre o il bambino.
Nel caso delle dipendenti sindacali, statali o comunali, questo periodo è di 180 giorni e non è concordato, ma concesso obbligatoriamente.
Se una donna subisce un aborto spontaneo, avrà diritto a un massimo di 14 giorni di riposo dal lavoro, in conformità con la legge e il parere medico.
In caso di indennità di maternità Questo beneficio è finanziario e mensile per le persone che necessitano di questo periodo di riposo per prendersi cura del loro neonato.
Quindi, sostanzialmente, il congedo di maternità è il tempo concesso ai genitori per prendersi cura dei loro bambini, mentre l'indennità di maternità è una somma percepita ogni mese.
Questo beneficio è garantito dalla legge a coloro che soddisfano i seguenti requisiti:
Fase avanzata della gravidanza e nascita di un bambino, cioè dopo il parto
Se esiste una tutela legale per l'adozione di un bambino, l'adozione effettiva
Se c'è un aborto spontaneo
Hanno quindi diritto a ricevere questa prestazione tutti i lavoratori iscritti all'INSS, ovvero coloro che lavorano in regime CLT, coloro che versano autonomamente i contributi all'INSS, i lavoratori domestici e coloro che versano contributi individuali o facoltativi.
Sì, possono. La legge istituita nel 2013 garantisce alle lavoratrici la possibilità di ricevere assistenza alla maternità in caso di affidamento legale o di adozione effettiva.
Possono presentare domanda per ricevere questo beneficio anche gli uomini omosessuali e, in caso di decesso della madre, il lavoratore avrà diritto a un congedo retribuito.
Ma vale la pena ricordare che la legge consente a una sola persona della famiglia di ricevere l'indennità di maternità: la madre o il padre.
Il dipendente può presentare tale richiesta presso l'ufficio risorse umane della propria azienda oppure, se il richiedente è disoccupato, deve presentare la richiesta sul sito web dell'INSS.
Attraverso la pagina ufficiale dell'INSS, gli utenti potranno verificare se la loro richiesta è stata approvata o respinta, senza dover recarsi direttamente presso l'istituto per inoltrare la richiesta.